Quando Walter Mazzarri subentrò a Donadoni, trovò un’organizzazione di gioco e calciatori più indicati per la sua filosofia. Spalletti è più lontano dal suo credo ed è stato difficile portare i calciatori alla sua matrice.
Gara dopo gara. Un po’ per volta. Mazzarri ha condotto i suoi allo schema che gli piace.
I 5 dietro in fase difensiva con grande umiltà. In principio di gara, in verità, nella fase passiva, erano 4 perché Mazzocchi era molto più su di Rui, poi con l’andare del tempo ha sistemato la difesa a 5, Lobotka e Cajuste a fare filtro, Simeone a fare a sportellate.
Italiano ha provato con Nzola dirottandolo dalle parti di Rui, allora Mazzari ha chiamato fuori Rui e sistemato Mazzocchi a sinistra. Di Lorenzo ha avuto un’incertezza grave come terzo a destra e Mazzarri ha inserito Ostigard, spostando il capitano come quinto. Insomma, Mazzarri ha dato ai suoi uomini l’impressione di dire, non vi preoccupate ci penso io. Italiano non ha trovato sbocchi, non un tiro, non un cross facile, solo pressione e possesso palla.
È la serata di Zerbin: la doppietta, lo spavento per il colpo della nuca contro il palo, l’esaltante fuga a chiudere la partita, ma non lo dite a nessuno, il gol del Cholito è il calcio di Mazzarri.
Kvara tiene botta spalle alla porta e fa partire Juan Jesus, Simeone si muove tra i due centrali in modo da eludere il fuorigioco, il diagonale è preciso, secco, senza scampo per il portiere. Abbiamo rivisto un’azione tipica dei tre tenori … Intanto, la televisione parla di difesa a tre, Walter li lascia fare.
Non ha mai difeso a tre in fase passiva…. e non lo farà mai.
Solo chi conosce il calcio del mister può scrivere ciò… Complimenti!!