Stralci del sogno azzurro.
Dalla gara di Empoli ogni vittoria vale doppio, un po’ come una volta i gol in trasferta. Il titolo che si stagliava in fondo al golfo di Partenope, adesso si avvicina e viaggia verso via Caracciolo, mentre il popolo lo vede ingrandirsi e quindi corre a tingere ogni strada di azzurro.
Stavolta non sono semplicemente statistiche, ma è la storia che viene scritta. Si leggerà per anni che il 15 marzo del 23 gli uomini di Spalletti dopo un pomeriggio di disordini provocati dai tedeschi, li divorarono sul campo, conquistando l’onore di disputare un quarto Champions che mai e si ripeterà mai il calcio Napoli aveva visto.Tutto ciò mentre il tricolore appariva nei bar, tra i balconi e nei vicoli della città.
L’estrazione di Nyon del 17 marzo ha definitivamente mandato nel pallone una città che da sempre pone il calcio tra le cinque cose più importanti della vita. L’idea di poter fare un’incredibile accoppiata annebbia le menti dei napoletani che oggi appaiono come storditi e non ancora pronti a vivere un mese di aprile calcisticamente unico.
Dopo il successo di Empoli in inferiorità numerica, tutte le vittorie hanno un sapore diverso. Se quella contro l’Atalanta aveva fatto avvicinare lo scudetto alle rive di Partenope, questa di Torino conduce il tricolore nel Golfo. Prepariamo le reti e andiamolo a tirar su per coprire la città!
La vittoria a pochi chilometri dell’Adriatico porta lo scudetto sugli scogli del lungomare partenopeo, lasciando alle spalle il Castel dell’Ovo e arrivando a fare ombra al Maschio Angioino. Adesso Napoli non ragiona più.
Con il successo libidinoso di Torino contro i bianconeri, il tricolore tocca la terra di Partenope e copre tutta la zona di piazza Municipio fino a Via Toledo. I ragazzi dei quartieri scendono a valle per portalo su verso il Corso. Il Napoli è Campione d’Italia per la terza volta nella sua storia.
Con il punto nel derby campano, il tricolore arriva fino al Corso issato dai ragazzi dei quartieri. Tocca adesso ai vomeresi portarlo su fino all’Elmo per coprire tutta la città e dare il via alla festa.
Con il pareggio di Udine, Napoli riscrive la storia. Il tricolore salito fin sopra San Martino viene fatto scivolare alle sue spalle, coprendo l’intera città fino a Capodichino, dove Partenope attende il ritorno dei suoi eroi.
Il pensiero va a Diego: la gente porta a spasso migliaia di maglie numero 10. Era impensabile all’epoca ma il suo essere ha aggiunto qualcosa a questa città nonostante fosse già mille mondi, mille angoli, mille colori.Le lacrime di Kvara, l’entusiasmo controllato del mister, la firma del nigeriano, il salto del Capitano in curva…. ne avremo di ricordi… Notte Campioni