Mazzari dopo dieci anni torna sulla panchina del Napoli. Quattro stagioni entusiasmanti che iniziarono quando subentrò a Donadoni, dando un’enorme scossa alla squadra. In camicia con temperature polari, determinato, con la squadra sempre dalla sua parte pronta a colpire anche dopo il novantesimo. Il dito portato al polso per ricordare il recupero all’arbitro. La Coppa Italia vinta battendo la Juventus. Quel 3 5 2 con i tre tenori e con giocatori che si sono esaltati soltanto a Napoli. Un calcio fatto di sprazzi entusiasmanti con veloci contropiedi che ci portarono per la prima volta in Champions League. Ah se Maggio avesse segnato il 4 a 1 a Napoli negli ottavi contro il Chelsea. Il dopo Napoli ha avuto più ombre che luci, portando Mazzarri ai margini del grande calcio. Adesso una grande occasione per lui e per il Napoli. Sarà il buon padre di famiglia, maturo, capace di gestire con esperienza atleti tra i venti e i trent’anni che, spaesati e sfiduciati, avranno bisogno di un riferimento come lui, anche severo all’occorrenza. Saprà offrire calcio spettacolo, un calcio totale, con recupero alto e attacco all half spaces. Buon lavoro mister.