La Napoli dinamica sale su a San Martino da dove, con buoni mezzi a disposizione come binocoli e droni, è possibile ammirare accuratamente tutta la provincia di Napoli.
La Redazione è al gran completo nel giorno di festa e offre un percorso da seguire ai numerosi lettori stranieri, soprattutto georgiani e statunitensi che seguono le nostre pagine. Lungo il percorso di avvicinamento a una delle zone più alte di Partenope, incontriamo molti turisti tedeschi e francesi e, quindi, alcune parti di questo articolo sono tradotte nella loro lingua.
La giornata non è delle migliori e un vento fresco a tratti sferza i volti dei numerosissimi visitatori.
Nella prima foto mostriamo come, usciti dalla funicolare centrale, svoltiamo subito a destra verso le scale che conducono a via Morghen. Dopo il tratto di strada pianeggiante di via Morghen, caratterizzato dalla presenza di un ampio supermercato, approfittiamo della scala mobile per salire dove si trova la Chiesa dei Salesiani.
Sur la première photo, nous montrons comment, après être sortis du funiculaire central, nous tournons immédiatement à droite vers les escaliers menant à via Morghen. Après le tronçon plat de la via Morghen, caractérisé par la présence d’un grand supermarché, nous profitons de l’escalier roulant pour monter jusqu’à l’endroit où se trouve l’église salésienne.
Auf dem ersten Foto zeigen wir, wie wir nach dem Verlassen der zentralen Standseilbahn sofort rechts in Richtung der Treppe abbiegen, die zur Via Morghen führt. Nach dem flachen Straßenabschnitt der Via Morghen, der durch einen großen Supermarkt gekennzeichnet ist, nutzen wir die Rolltreppe, um hinauf zur Salesianerkirche zu gelangen.
Nella seconda foto, la Redazione sale la seconda rampa di scale e giunge alla funicolare di Montesanto che si lascia a destra per affrontare una ripida salita che conduce agli ultimi due tratti di strada che precedono la discesa per lo slargo di San Martino.
Sur la deuxième photo, la rédaction monte le deuxième escalier et atteint le funiculaire de Montesanto que l’on laisse à droite pour affronter une montée raide qui mène aux deux derniers tronçons de route qui précèdent la descente vers la clairière de San Martino.
Auf dem zweiten Foto steigt die Redaktion die zweite Treppe hinauf und erreicht die Montesanto-Standseilbahn, die Sie rechts verlassen und einem steilen Anstieg gegenüberstehen, der zu den letzten beiden Straßenabschnitten führt, die dem Abstieg zur Lichtung von San Martino vorangehen.
Lungo la discesa per lo slargo, troviamo l’ingresso per Castel Sant’Elmo.
Il Castello, dall’alto, ha la forma di una stella a sei punte. Le sei punte consentivano ai cannoni di puntare agevolmente in qualsiasi direzione. La fortezza era praticamente impossibile da abbattere grazie alle mura molto doppie e resistenti. Correva il sedicesimo secolo e gli spagnoli avevano trasformato il Belforte angioino. Il Castello era organizzato come una cittadella autosufficiente in cui il castellano aveva giurisdizione civile e militare su tutti gli abitanti.
Più tardi nel 1799, la piazza sita sul Castello, oggi raggiungibile a piedi o in ascensore, costituì un luogo nevralgico durante la Rivoluzione, infatti i giacobini vi issarono l’albero della libertà, proclamando la Repubblica Napoletana e sventolando il primo tricolore improvvisato, quello francese.
Attratti dall’aria fresca ma nel contempo dolce e dai brani di Pino Daniele, cantati da uno dei più grandi artisti della città, rimandiamo la visita al Castello e giungiamo nello slargo alla fine della discesa. Qui, prima dell’ingresso della Certosa, c’è lo spazio per alzare la strumentazione e ammirare l’impossibile. Sono chilometri e chilometri di veduta. Capodichino, il Porto, Posillipo, il Vesuvio, gli altri castelli, la provincia. Di tutto, di più. Il silenzio irrompe tra la gente che resta ferma a guardare e suggella uno scenario irripetibile. Qui, dall’alto, sempre ci colpiscono Spaccanapoli, Santa Chiara, la tranquillità con la quale Capri ci osserva ma soprattutto il colore del mare, ogni volta diverso, che sembra lambire la città con delicatezza.
Buona domenica delle Palme a tutti e buon soggiorno ai tanti turisti.
Sono io quel musicista ed é stato emozionante, sentire oltre che leggere queste belle parole. Il mio appuntamento dal vivo si rinnova ogni giorno dalle 11 alle 13 dall’alto del belvedere di San Martino.
Ottimo servizio!
Very good! 😀♥️
Benvenuti a Napoli!
Ricca di storia la Neapolis, amatissima già dall’imperatore Nerone anche per il suo assetto a scacchiera, come gli accampamenti greci, potrebbe essere considerata, unitamente alle periferie, la città dai molteplici sostrati culturali. Dal sottosuolo a San Martino si percorrono i periodi storici che hanno lasciato il segno nei luoghi, nelle tradizioni e nelle strade di questa città dalle mille contraddizioni e dai tesori unici. Riposa su un territorio geologicamente unico, fertilissimo e noto a livello internazionale che è illuminato dal riverbero del mare azzurro . Tutto assume un aspetto di sacralità storica: gli edifici ed i materiali, le strutture architettoniche, l’arte nascosta nei musei, nelle nicchie delle chiese e nei suoni del dialetto che conserva ancora molte parole latine. A proposito di lingua, poi, la presenza nelle traduzioni anche della lingua francese deve obbligatoriamente portarci alla lingua della capitale dell’Unione europea.
Lodi alla redazione per aver dato il giusto peso alla lingua francese! 👏🏻👏🏻👏🏻
Bellissimo servizio