Lavori in corso. Calzona è arrivato da una settimana. Qualche colloquio individuale, tanto lavoro, la volontà di cambiare il modo di stare in campo. E stasera un messaggio alla Juventus. Siamo pronti per domenica sera e saremo poi pronti anche per andare a Barcellona. Il calzonismo prevede alcune caratteristiche del gioco di Sarri, altre del gioco di Spalletti, dei quali è stato vice allenatore.
Vincenzo, il nostro tattico, ci spiega nel dettaglio.
La difesa è di derivazione sarriana. Si ricordano le immagini dal drone di Sarri con i difensori che pensano alla posizione nello scappare indietro più che a interrompere il possesso altrui. La corsa all’indietro prevede di stringere verso il centro, orientando l’attacco avversario verso l’esterno, preparando il centrale difensivo alla copertura sul passaggio arretrato. La difesa è alta e imposta, uscendo dal basso anche quando sembra un azzardo.
Fin qui Sarri. Ora Spalletti.
L’attacco prevede i tre in linea, altissimi e l’aggressione alimentata anche da due centrocampisti, quando si perde il possesso. La conquista della linea di fondo e quindi il passaggio arretrato; il cross per l’attaccante centrale da parte dei laterali che sono limitati, però, nelle scorribande a tagliare il campo.
Contro questo sistema di gioco, il Sassuolo va in vantaggio ma finisce sommerso da una valanga di gol.
Infine, la comunicazione senza colpi di teatro, molto lineare, né del primo, né del secondo maestro.
Una rondine non fa primavera ma stiamo tornando, dobbiamo tornare.