Siamo reduci da una sconfitta che brucia, infatti, il Napoli non meritava di perdere a Milano, ma due legni hanno negato il pareggio se non la vittoria agli azzurri.
Ciononostante, oggi nello spogliatoio del Napoli si festeggia, occorre festeggiare. E’ una ricorrenza importante. Certo, si accusa la solita polemica che riguarda l’allenatore, il suo modo di mettere la squadra in campo e di cercare i risultati. Il Napoli, però, a larghi tratti ha controllato il gioco, ha attaccato in particolare nel secondo tempo e ha dato l’impressione di essere superiore al Milan. Un’amnesia dell’intera difesa ha consentito ai rossoneri l’unico vero attacco della loro partita, quello decisivo, con Gollini completamente fuori posizione.
Vorremmo ricordare ai soliti criticoni la gara di Champions contro il Milan. Era il Napoli di Spalletti. Trovate molte differenze nel risultato e nello sviluppo del gioco rispetto a ieri? O forse in quella circostanza Leao e Bennacer correvano per il campo incustoditi? O se non ricordiamo male Anguissa fu costretto, per l’assetto della squadra in campo, a uscire anzitempo per somma di ammonizioni? Non era quello il Napoli di Spalletti? Non era quello il Napoli che si giocava ben altra posta e cioè l’accesso a una semifinale di Champions? Quello era il Napoli che si apprestava a vincere il campionato e pazienza se buttava alle ortiche l’occasione irripetibile di arrivare fino in fondo in Champions. Oggi, invece, con Mazzarri non si deve avere pazienza. Aveva l’obbligo di vincere in trasferta contro una delle squadre più in forma del campionato. Mah!
Oggi, però, ricorre il 23esimo anno dalla nascita della principale stella del terzo scudetto. L’asso che rompe gli equilibri. Ieri, in un nuovo ruolo ha spaziato lungo tutto il fronte offensivo, regalando sprazzi della sua infinita classe. Sulla sinistra ovviamente si trova più a suo agio e lì infatti a un certo punto del primo tempo tutta la difesa del Milan gli si è attaccata addosso, lui l’ha portata a spasso prima rientrando verso il centrocampo e poi guadagnando la linea di fondo eseguendo un cross rasoterra che avrebbe meritato da parte dei compagni ben altra aggressione all’area di rigore.
E’ stata la stella del terzo scudetto, i gol all’Atalanta, al Monza e al Sassuolo nonché gli assist per la testa di Osimhen sono soltanto alcuni flash della stagione da sogno dello scorso anno.
Da parte della Redazione, buon compleanno 77!