La Redazione è al completo al Maradona. Il sole bacia gli spalti e la folla ha voglia di riscatto.
Il primo tempo scivola via secondo un dejà vu già vissuto. Quando l’arbitro è richiamato al Var la giornata gira. Al gol di Candreva risponde Politano, glaciale dal dischetto.
Nel secondo tempo il Napoli carica, tiene alle corde la Salernitana. Mazzarri cambia uomini e moduli. La fiducia è infinita. Non arrivano fischi dagli spalti. Una fede senza limiti. Kvara gira meglio. Zerbin è in fiducia con un tacco di alto livello che da solo vale il prezzo del biglietto.
Il cronometro ha superato perfino la zona Mazzarri. Spiove il pallone in area di rigore, quelli della Salernitana si scontrano, il pallone finisce a Rrahmani che ha calma e lucidità, la gira in rete dopo un controllo con la suola. Viene giù lo stadio come se la partita fosse decisiva. Quella rete che si gonfia è un sussulto per tutti. Rrahmani accenna il rientro verso il centrocampo, poi si gira, va sotto la curva e i compagni come in una danza sincronizzata fanno gli stessi movimenti. Il centrale del Napoli si sfila la maglia, la lancia al cielo verso la curva, in un gesto liberatorio che scaccia paure, ansie e delusioni. Significativo il secondo, lungo, abbraccio con Kvara al rientro in mezzo al campo sotto il giallo dell’arbitro.
Quest’acuto è il viatico migliore per andare a giocarci la Supercoppa.
Lassù qualcuno ci ama!!!!