Ci voleva. L’ambiente aveva bisogno di uno scossone. Troppo stagnanti e contorti i rapporti in essere fino all’altro giorno. Ora c’è fiducia, voglia di riscattarsi con un leader forte, stimato, sempre carico a mille. Inutile nasconderlo, la città è divisa tra entusiasti nostalgici e scettici. Il calcio di Mazzarri da questi ultimi è considerato superato. Le esperienze sulla panchina di Inter e Torino condizionano fortemente il loro giudizio. I favorevoli al suo ritorno, invece, coltivano il sogno di una ripartenza fulminea, come quella di quattordici anni fa quando allenava Lavezzi e Denis. Walter sa bene, però, che il pubblico lo adora e non vede l’ora di ripagare tanto affetto, come un soldato chiamato a svolgere il suo compito per la patria. Anche lo staff scelto riscalda i cuori dei tifosi. Nicolò Frustalupi, Claudio Bellucci e Salvatore Aronica sono nomi che piacciono, molto. Qualche bandiera azzurra, intanto, ha fatto di nuovo capolino dai balconi della città.